venerdì 29 novembre 2013

La prova più dolce.





Per il fine settimana concedo alla micro-famiglia un dolce. Non sempre,per via delle pance prominenti che girano in casa. Ma devo iniziare a provare qualche ricetta sfiziosa per Natale,e visto che non mi va assolutamente di mangiare panettoni artificiali,volevo trovare qualcosa che potesse sostituirli.
Mi sono venuti in mente i brownies che preparava una mia amica quando abitavo a Firenze;lei li faceva con le noci ed erano superbi.Rustici dolci al cioccolato con il cuore umido ed il croccante delle noci. Facili da fare e buonissimi. 
A me,però,servivano un poco più sofisticati e da presentare in modo elegante nei giorni di festa.
Ho sostituito le noci con arancia candita,e per renderli meno quotidiani li ho ricoperti con glassa all'arancia.
Sono venuti strepitosi e sicuramente a Natale faranno faville.
Fate anche voi un cambio di rotta e preparate da soli il dolce delle feste. Io l'ho tagliato a cubetti come vuole la ricetta classica ma si può portare in tavola anche intero e decorarlo 
            come più ci piace.



Per questi Brownies glassati all'arancia gli ingredienti sono:


  • 60g di farina 00
  • 60g di cioccolato fondente
  • 60g di burro
  • 2 uova
  • 2 cucchiai di cacao amaro in polvere
  • 150g di zucchero semolato
  • 50 g di arancia candita
  • 150g di zucchero a velo
  • qualche cucchiaio di spremuta di arancia filtrata





Sciogliete a bagnomaria il burro con il cioccolato.
Sbattete le uova  con una frusta ed aggiungete lo zucchero,la farina e l'arancia candita (ricordiamoci di conservarne un po per la decorazione).
Unite il cioccolato fuso,che avrete fatto raffreddare,ed il cacao.
Foderate una teglia quadrata da 22 cm con la carta forno e versateci il composto livellandolo bene.
Infornate per 30 minuti a 180°C (statico).

Quando la torta sarà cotta e raffreddata preparate la glassa frullando lo zucchero a velo con il succo dell'arancia fino a che non diventa liscio ed omogeneo (aggiungete un cucchiaio di succo alla volta regolandovi a vista della consistenza della glassa).

Con un coltello affilato togliere i bordi alla torta (sono croccanti,forse il pezzo che preferisco di tutto il dolce!!) e cospargetela di glassa. Fate addensare un attimo e tagliatela in cubi regolari. Decorate con fili di arancia candita. Si possono conservare per una settimana in un contenitore ermetico,ma sinceramente,non ho mai avuto il modo di sperimentarlo....finiscono sempre prima.

Che dolce castigo provare i dolci di Natale!!












giovedì 28 novembre 2013

La pasta col cucchiaio


Capita,a volte,di avere voglia di qualcosa di avvolgente e che ci faccia sentire bene.
Gli inglesi lo chiamano confort food.
Sono quei piatti che in qualche modo ci riportano a momenti felici e che mangiandoli ci fanno dimenticare la fatica,il freddo o i pensieri tristi.
Il mio personalissimo piatto consolatorio è la pasta che si mangia col cucchiaio.
Corta,cotta leggermente di più del solito e condita in modo semplice.
Pasta e patate,minestrone,minestrina con il basilico..e tanti altri ancora.
L'elemento che non deve mancare è inesorabilmente il cucchiaio.
Oggi vi propongo una versione un po più adulta del mio confort food,ma non per questo meno avvolgente.
Si tratta di Tubetti risottati latte e pepe rosa.
Pasta corta cotta come un risotto usando il latte invece che il brodo.
Strano ma riuscitissimo connubio.
Per prepararli ci vogliono 15 minuti, il tempo di una doccia, e non bisogna neanche girare tanto spesso.





Se volete provare,questi sono gli ingredienti per una persona:

  • 80g di tubetti lisci
  • 125ml di latte 
  • 125ml di acqua
  • 1 cucchiaio di cipolla tritata
  • 1 cucchiaio di olio evo
  • pepe rosa a discrezione
  • sale
Scaldate il latte con l'acqua ed il pepe,salate leggermente.
Soffriggete la cipolla nell'olio e aggiungete la pasta che farete tostare per un minuto.
Sfumare con  metà del liquido e portate a cottura,aggiungendo man mano il composto di latte ed acqua come a cuocere un risotto.
Servire caldo con una spolverata di pepe rosa.

Da mangiare rigorosamente col cucchiaio!!

martedì 26 novembre 2013

Pink turkey!


E' da qualche giorno che siti internet e blog statunitensi 
stanno bombardando il web con immagini che ricordano il Giorno del Ringraziamento.
Questa festività è molto sentita dalla popolazione per il suo significato e soprattutto perché apre le danze alle festività natalizie;e quindi shopping e decorazioni a non finire!!!
La foto che mi ha ispirato, e fatto molto ridere, è quella che ha postato il mio dolce marito sul suo profilo fb.
Dice in modo esplicito di salvare i tacchini e di mangiare aragoste!
Farei volentieri il cambio,ma ahimè in casa avevo solo il tacchino.
Ma possiamo far finta che lo sia se gli diamo un colore rosa aragosta?
Ci ho provato e il risultato è questo
  Spezzatino di tacchino piccante al cocco.
Somiglia vagamente ad un piatto thai che ho mangiato, per coincidenza , a base di aragosta.
Particolarmente veloce da preparare e un a valida alternativa al solito condimento al curry, e poi possiamo spacciarlo per un piatto thailandese!!!
La foto incriminata!



Per 4 persone servono:
  • 800g di tacchino senza osso
  • 2 cucchiai di farina
  • 1/2 cipolla tritata
  • 1 spicchio di aglio tritato
  • 1/2 peperoncino
  • 2 cucchiaini di paprica piccante
  • 1 cucchiaio di olio evo
  • 200ml di latte di cocco
  • 5/6 foglie di basilico
  • 1 dicchiere di acqua
  • sale
Tagliate la carne a cubetti abbastanza regolari,salate ed infarinateli.
Soffriggete la cipolla,aglio e peperoncino con il cucchiaio di olio (poco ché il cocco è grasso!).
Rosolate il tacchino e sfumate con il bicchiere di acqua.
Cuocete 5 minuti ed aggiungete il cocco e la paprika.
Portate a cottura,ci vorranno 15 minuti circa.
Prima di spegnere il fuoco aggiungete le foglie del basilico sminuzzate ed aggiustate di sale.
Servite caldissimo accompagnato da riso bianco o da verdure al vapore.


    

     Ci sembrerà di mangiare un aragosta?
     No,ma vi assicuro che è delizioso.





lunedì 25 novembre 2013

Cioccomenta che passione!




Non sono una appassionata di cioccolato. Quello che mangio è il dolcissimo al latte o tutti i cioccolatini ripieni di creme e mousse.

Quindi, secondo il parere di mio marito,non il vero cioccolato (lui lo mangia nero e a volte con le fave di cacao...amarissimo!!!).
Il cioccolatino che più mi intriga è l' AfterEight.
Mi ricorda l'infanzia.
Erano i cioccolatini,forse gli unici, che mangiava mia madre,e li nascondeva senza nessun risultato,in una credenza che doveva essere (secondo lei) troppo in alto da raggiungere per me.
Ogni volta che quel mobile veniva aperto ,il profumo che ne usciva fuori, era un richiamo irresistibile.
Non so quanti sono riuscita a rubarne,ma ogni volta era una conquista.
E mentre preparavo questi biscotti le sensazioni erano le stesse.
Uso spesso la menta in cucina e non provoca lo stesso effetto.Penso che sia proprio il connubio col cioccolato che mi evoca piacevoli ricordi e tanta acquolina!!
La ricetta è una rivisitazione,personalissima,che ho trovato in un blog polacco molto interessante. Se volete dare un occhiata questo è il link Caketime.blox.pl.
Se piace anche a voi l'accoppiata,provateli.
Vi sorprenderanno.
Croccanti all'esterno,morbidi dentro...ricordano vagamente la consistenza del macaron.
Non ci dilunghiamo.Questi sono gli ingredienti per circa 40
Biscotti spumosi cioccolato e menta :



  • 3 uova intere
  • 250g di zucchero
  • 210g di farina
  • 40g di cacao amaro
  • 4g di menta secca in foglie




Cominciamo con foderare una teglia con carta da forno su cui avete segnato dei cerchi aiutandovi con un bicchierino. Se avete il tappetino per i macaron saltate il passaggio!!!

Montare le uova intere con lo zucchero per 20 minuti. Devono incorporare tantissima aria.
Quando saranno diventate quasi bianche e spumose aggiungete,un cucchiaio alla volta,la farina mischiata al cacao ed alla menta tritata finemente,che avrete setacciato due volte.
Mescolate delicatamente con movimenti rotatori dal basso in alto per non smontare le uova.
quando tutta la farina sarà incorporata trasferite l'impasto in una tasca da pasticciere e formate
i biscotti sulla carta forno.Distanziateli,perché in cottura si espanderanno.
Fate riposare i biscotti per due ore.
Infornate, a questo punto, a 160°C per 15 minuti (forno statico).
Fate raffreddare e conservateli in un contenitore ermetico in modo che rimangano croccanti in superficie.


                            Che bontà....Se lo sapesse Mamma!!!


venerdì 22 novembre 2013

riCICCIA la fillo.



Non vorrei dare impressioni sbagliate.
Questo non è un blog vegetariano, Burro&Acciughe cucina anche la carne.
E gli piace anche,se di buona qualità e cotta a modino!!!
E che sono convinta che ci sono così tanti modi diversi di preparare le verdure che non si finirebbe mai di scrivere.
Oggi però vi presento una chicca alla carne.
Sono dei fagottini croccanti di pasta fillo con un ripieno di manzo e ricotta un po piccanti, da preparare al posto delle classiche polpette. 
L'idea mi è venuta guardando l'ennesima trasmissione di cibo e cucina.
Matrimonio indiano,serie infinita di antipasti e questi triangolini croccanti che mi hanno fatto voglia di cucinare.
I Triangolini di manzo e ricotta alla paprika
 somigliano nell'aspetto alle samosa indiane, ma di indiano hanno solo quello!
Usatelo come secondo accompagnato da insalata e i vostri commensali ne saranno entusiasti (non come Guzzanti che non è ha assaggiato neanche uno!!!-forse un giorno vi spiegherò cosa significa-)!

Per 12 triangolini servono:

  • 4 fogli di pasta fillo
  • 150g di ricotta vaccina
  • 150g di manzo macinato
  • 1/2 cipolla tritata
  • 1bel ciuffo di prezzemolo
  • sale 
  • 1 cucchiaino di paprika piccante (se piace anche di più)
  • olio per friggere (si possono anche cuocere al forno,quindi è facoltativo)


Rosolare la carne,la cipolla ed il prezzemolo in padella antiaderente.Partite a freddo senza aggiungere olio.
Quando la carne sarà ben rosolata salate e aggiungete la paprika. Spegnete il fuoco e lasciate intiepidire.
Unite la ricotta e mescolate fino a che tutti gli ingredienti non saranno ben amalgamati.
Il ripieno è pronto.
A questo punto dividete la pasta fillo in 12 strisce,inumiditela con un pennello imbevuto di acqua e mettete all'inizio di ognuna un poco del ripieno. Chiudete a triangolo e ,prima a destra poi a sinistra, avvolgete la carne con la sfoglia (spero che l'immagine sia più esaudiente delle mie parole).
Friggete i triangolini in olio bollente fino a che siano dorati o se preferite infornate a 200°C per 10 minuti.
Quando saranno cotti salateli leggermente e mangiateli caldissimi.

                           नमस्ते  (namasté) 




giovedì 21 novembre 2013

Il contadino non lo sa.



Ce lo dicono da quando siamo piccoli,e penso proprio che sia un detto decisamente fuori luogo.
Come può un contadino non sapere che il cacio con le pere è cosi buono?
Non solo si pecca di presunzione,ma diamo dello stupido a chi con la frutta ci vive.
Questa Insalata calda di pere e noci è nata grazie ad un errore di spesa.
Mi sono fatta abbindolare da delle pere bellissime,rosse,e dall'apparenza succose.
Sbagliavo.
Erano ancora acerbe.
Non cattive,solo ancora poco dolci da consumare da sole.
L'unico modo per consumarle era di farci un insalata.
Le ho rosolate un po nel burro e rese piccanti con della senape.
Se volete provare qualcosa di nuovo procuratevi questi ingredienti e iniziamo.

Per  4 persone occorre:

  • 4 pere williams rosse (poco mature)
  • 20g di burro
  • 2 cucchiaini di senape di Dijone
  • 2 cucchiai di noci
  • 2 cucchiai di acqua
  • sale e pepe
  • Parmigiano q.b. (a scaglie ,se volete fare anche il cestino serve grattugiato e trovate qui la ricetta )



Lavate bene le pere,le useremo con la buccia. Togliete torsolo e semi e dividetele a spicchi.
Riscaldate,in una padella,il burro e rosolate le pere. Salate, pepate e quando avranno preso un bel colore dorato toglietele dal tegame e tenetele in caldo (si dice così ma l'operazione sarà cosi rapida che basterà trasferirle un attimo in un piatto!). 
Nel fondo di cottura delle pere aggiungete la senape ed i due cucchiai di acqua,fate cuocere ancora qualche istante e, a fuoco spento, aggiungete le noci.
Unite le pere rosolate e mescolate.
Servite con abbondanti scaglie di parmigiano.


                                                               
                                         ....enjoy







martedì 19 novembre 2013

Scatto al mandarino.


Devo guarire.
Continuo a scattare le mie foto senza l'ausilio del flash.
E' più forte di me, non mi piace,ma le conseguenze si vedono.
Gli scatti assumono questo bel colore arancio che non riesco a correggere in nessun modo. 
Poco male per oggi,l'argomento sono i mandarini,ma da domani compro un faro da millemila candele ed illumino a giorno il quartiere!!!
Scusate la divagazione ma l'ho fatto per giustificare le immagini del post, che oggi non sono delle migliori.
Il tutto è successo perché l'estro mangereccio è arrivato nel tardo pomeriggio e la luce non era delle migliori.
Ho provato a mettere i mandarini in un dolce.
Frutto poco usato ,forse perché non ha bisogno di essere troppo manipolato,o perché ci si pensa poco a cucinarlo o ancora perché usiamo solitamente arance e limoni. 
E' venuto fuori un dolce profumato e croccante che non ha niente da invidiare alle classiche torte di frutta.
Io ne ho fatto crostatine ma nulla vieta di farla in una classica tortiera da crostata. Infatti non a caso la ricetta di oggi è
  Crostata meringata al mandarino.



Per 6 crostatine o 1 crostata:


  • 200g di farina 00
  • 100g di burro
  • 100g di zucchero
  • 2 tuorli
  • 2 albumi
  • 4 cucchiai di zucchero di canna
  • 8 mandarini
Prepariamo la frolla impastando bene insieme farina,zucchero,burro,tuorli e la buccia grattugiata di 2 mandarini (che siano non trattati in superficie).
Facciamola riposare in frigo 30 minuti avvolta nella pellicola.
Nel frattempo sbucciamo i mandarini eliminando il più possibile le parti bianche,ma non la pellicina (serve per far rimanere gli spicchi integri,altrimenti diverrebbe marmellata).
Con una frusta montiamo gli albumi con lo zucchero di canna;deve venire più che altro una crema,non una vera e propria meringa.
Assembliamo il dolce.
Foderiamo gli stampi con la frolla facendo attenzione a lasciare un bordo abbastanza alto,disponiamo gli spicchi dei mandarini e copriamo con la meringa,coprendo tutti gli spazi vuoti che hanno lasciato gli spicchi.
Inforniamo per 40 minuti a 180°. Fate freddare e servite.

                                                La torta la porto io ,ma il tè chi lo prepara?
                                                                            Ciao!!!

lunedì 18 novembre 2013

Insolito risotto.




 Quando vado di fretta e non ho la cena pronta,solitamente risolvo con una bella insalata, e quella di arance e finocchi è una delle mie preferite.
Più che un contorno lo considero un piatto unico visto che ci aggiungo sempre le olive nere ed è obbligatorio fare la scarpetta nel sugo che viene fuori. L'olio ed il pepe poi,non devono essere risparmiati...è il vantaggio di mangiare SOLO l'insalata!!!
L'accostamento arance/finocchi è meraviglioso e penso che tutti almeno una volta nella vita abbiano mangiato questo piatto,che se non erro, ha origini siciliane.
Avevo del tempo a disposizione oggi ed allora ho voluto sperimentare. Facciamo un risotto.
A dir la verità non speravo nel risultato,visto che in cottura il finocchio cambia l'odore e la fragranza, ma mi sono stupita di quello che è venuto fuori. Tutti i sapori sono distinti e sembra realmente di mangiare la celeberrima insalata in una versione più cremosa ed allettante.
Penso che lo inserirò di prepotenza nella lista dei miei piatti forti.
Se volete stupire un vegetariano incallito o preparare un risotto diverso non perdete l'occasione di cucinarlo. Successo garantito.
Per questo Risotto di finocchi ed arancia servono


per 4 persone occorre:


  • 2 finocchi
  • 1 arancia
  • 300g di riso (io ho usato un carnaroli)
  • 4 cucchiai di olio evo
  • 10 olive nere (quelle al forno sarebbero meglio)
  • sale e pepe 


Lavate e pulite i finocchi e le parti più dure mettetele a bollire in un litro di acqua salata per farne un brodo.
Affettate la parte più tenera finemente e mettetela a rosolare con l'olio ed un pizzico di sale.
Quando si saranno ammorbiditi aggiungete il riso e tostatelo per un minuto,o fino a che non avrà assorbito i liquidi che si erano formati.
Sfumate man mano con il "brodo" di finocchio bollente.
A metà cottura aggiungete le olive, gli spicchi dell'arancia (che avrete pelato a vivo)ed il succo che hanno prodotto.
A fine cottura aggiustate di sale e pepate generosamente.

....aspetto feedback!

domenica 17 novembre 2013

Piovono crocchette


 E' la stagione dell'invasione di cicoria in casa Burro&Acciughe!
Il suocero ha colpito ancora!
Non fraintendiamo...le adoro,con quel sapore amarognolo e il verde spiccato sono buonissime, e poi sono a km 0,super biologiche e qualche volta anche già mondate.
Cosa vuoi di più direte voi?
Un modo diverso per cucinarle.
Penso che dopo le zucchine siano la verdura più menzionata in questo blog. Non le ho usate ,ancora,solo per farci un dolce.
Aspettando l'ispirazione ne ho fatto golose Crocchette di cicoria al pecorino e caciotta (con sommo rammarico del marito che non mangia i formaggi cotti )!!!!
Modo nuovo di portare a tavola la verdura che forse convinceranno anche i più accaniti nemici della specie vegetale.
Allora cucinieri armatevi di questi ingredienti e combattiamo l'avversione alla cicoria.

Per 10 crocchette:

  • 500g di cicoria lessata e ben stizzata
  • 4 cucchiai di pecorino grattugiato
  • 2 uova
  • 100g di caciotta di mucca (va bene anche scamorza,provola,mozzarella)
  • sale 
  • farina q.b.
  • pangrattato q.b.
  • olio per friggere
Tritate con un coltello le cicorie e ripassatele in padella per far evaporare tutti i liquidi residui.
Quando si saranno intiepidite aggiungete 1 uovo,pecorino ed aggiustate di sale. Impastatele un po con le mani,in modo da far diventare in composto omogeneo,e dividetelo in 10 parti.
Formate delle crocchette e mettete nel centro di ognuna un pezzetto di formaggio.
A lavoro ultimato infarinatele,passatele nel rimanente uovo sbattuto e leggermente salato ed infine nel pangrattato.
Friggetele in olio bollente facendo attenzione a non farle rompere.
Servite caldissime.
Potete spacciarle anche come secondo,ed attenzione......finiscono subito!
       

venerdì 15 novembre 2013

Provaci ancore Fe.


Oggi vi delizio con qualcosa di dolce. Queste barchette sono dei dolcetti strepitosi fatti di pasta fillo e crema al limone (o come la chiamano gli inglesi lemon curd).
Domenica scorsa avevo amici a pranzo e come al solito,oltre a mille argomenti snocciolati e giochi con i bimbi (grandi e piccini),abbiamo parlato di cibo e ricette.
Ad un certo punto viene fuori il lemon curd che alla mia amica non è piaciuto un gran che visto che lo ha trovato troppo saporito di uovo.
Gli ho promesso di darle la mia di ricetta, ma come succede, ho dimenticato di scriverla.
Allora,presa la palla al balzo l'ho preparata e l'ho accompagnata a croccante pasta fillo (amorosamente regalatami dalla mia sorellina!!!).
La pasta si può anche fare in casa,ma i tempi si allungano notevolmente e non sarebbero più un piacere.
Carta e penna, questi sono gli ingredienti per le Barchette croccanti al limone:







per la crema

  • 100ml di succo di limone (spremuta non quello pronto del supermercato)
  • 100g di burro
  • 2 uova intere
  • 170g di zucchero semolato
  • 50g di zucchero

per le barchette


  • 10 fogli di pasta fillo pronta
  • olio di semi di arachidi q.b.



  Per confezionare le barchette tagliate dai fogli dei quadrati.   
           Spennellateli di olio e    sovrapponetene 4.
 Nella teglia dei muffin formate i cestini di fillo, io ho usato anche i  pirottini per paura che si attaccassero e l'esperimento è riuscito.
 Infornate per 10 minuti a 200°,forno ventilato. Controllateli a vista  perché sono delicati e potrebbero bruciare in un attimo.
 A doratura togliete dal forno e fate raffreddare .

 Per la crema fate sciogliere a bagnomaria il burro.

 Fuori dal fuoco aggiungete le uova e sbattetele energicamente in modo che si rompano bene (specie l'albume).

 A questo punto aggiungete lo zucchero che avrete sciolto nel succo di  limone.
 Mettete nella casseruola del bagnomaria e cuocete,girando  continuamente per 15 minuti, o fino a quando la crema non diventa  vischiosa.
 Togliete dal fuoco e continuate a girare per altri 5 minuti,in modo che  non si formi la pellicina.

                                 Fate intiepidire e versate nelle barchette cotte prima.



Con le dosi che vi ho dato si ottengono  350g di crema al limone e 20 barchette. 
Con la crema si possono farcire anche biscotti di frolla o una crostata e se la mischiate a ricotta e fragole anche come dolce al cucchiaio.

Buon lavoro e dolcissimo fine settimana.




giovedì 14 novembre 2013

Chi disprezza compra.



Non riesco a capire tante cose della vita,e mi sembra naturale,visto che non ho il dono dell'onniscenza.Ma la cosa che mi risulta più strana è il cambio repentino che può avvenire nei gusti culinari di una persona.
Io per esempio avevo un avversione quasi allergica alle fave cotte, ed evitavo in tutti i modi di assaggiarle quando le preparavano a casa. Il piatto che più non digerivo era pasta e fave che ogni tanto mi propinava Zia Teresa, che ottima cuoca,ci dedicava tempo e passione.
Non glie l'ho mai detto,ma la mangiavo con sommo sacrificio!!!
Oggi invece,a lustri di distanza,quella pasta la sogno e ,devo dire la verità,non saprei rifarla come lei.
Ho provato,ma ne è venuta tutta un altra cosa.
Allora la faccio a modo mio.
La mia personalissima Pasta e fave con cicoria ripassata.
E' un modo nuovo di presentare le classiche fave e cicorie che fanno parte del mio DNA gastronomico.
Ci hanno provato in molti a farlo,quindi non sono la prima, ma vediamo se questa versione vi piace.

Per 4 persone:


  • 150g di fave secche decorticate
  • 100g di pasta corta (tipo tubetti da minestrone o pasta mista)
  • 500g di cicoria lessata e ben strizzata
  • 5 cucchiai di olio evo
  • 1 peperoncino
  • 4 pomodorini 
  • 1 spicchio di aglio 
  • sale 
  • pepe (se vi piace)
Innanzitutto cuociamo le fave.
Lavatele sotto acqua corrente e mettetele in una pentola con 1 litro di acqua fredda.
Fatele cuocere 45 minuti a fuoco lentissimo. Quando avranno assorbito tutta l'acqua salate,e giratele energicamente con una forchetta. Spegnete il fuoco ed il purè di fave e fatto.
A questo punto lessate la pasta in acqua salata e quando sarà cotta conditela con la crema, un cucchiaio di olio ed un macinata di pepe.
Le cicorie invece le avrete ripassate con lo spicchio di aglio,peperoncino,pomodorini e olio in un tegame.
Quando tutto sarà pronto mettete sul fondo del piatto le cicorie e sopra la pasta e fave.
                                                      Venti anni fa non l'avrei mai mangiato....
                                                      ..........scusate corro che mi si fredda!

mercoledì 13 novembre 2013

Maremma.....carota!!!




Mi sono svegliata con una sorprendente voglia di pasta. Ma quella vera,unta con un bel sugo profumato.
Quella per intenderci che sa di domenica e che non ti fa alzare dalla tavola fino a che non hai visto il fondo del piatto. C'è solo un problema.
Nel regime alimentare che seguo posso usare solo 50 grammi di pasta.
Che disperazione!Voglio MANGIARE.
Devo trovare un trucco per allietare gli occhi e la pancia.
Dopo un po di apri-chiudi di frigo la lampadina si è accesa.
Usiamo coscientemente una verdura.
Ma pasta e broccoli non era poi così invitante oggi;ed allora sono planata sulle immancabili carote. Chi non ha un sacchetto di carote in frigo? 
Basta tagliarle a dovere e...perfette! Mi sembra di essere in Maremma.



 Oggi a pranzo porterò in tavola:
 Pappardelle finte/vere con salsiccia e salvia.








Per 4 persone:

  • 200g di pappardelle fresche
  • 8 grosse carote
  • 2 salsicce (anche di pollo e tacchino)
  • 1/2 cipolla tritata finemente
  • 8 foglie di salvia
  • 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
  • 1/2 bicchiere di acqua
  • 4 cucchiaini di pecorino grattugiato


Con un pelapatate sbucciate le carote e con lo stesso attrezzo fatene delle pappardelle (come si vede in foto).
Per il sugo: in un tegame ampio rosolate insieme la salsiccia sbriciolata e la cipolla.
Quando avranno tirato fuori tutti chi umori aggiungete le foglie di salvia sminuzzate e il concentrato di pomodoro. Aggiungere l'acqua e far cuocere per un paio di minuti. Aggiustate di sale.
Portate a bollore in una pentola dell'acqua salata.
Calate le pappardelle di carota e aspettate 3 minuti. A questo punto aggiungete le pappardelle vere e portate a cottura. 
Scolate e ripassate nella padella dove avete cotto il sugo. A fuoco spento aggiungete il pecorino e servire caldissimo.

                               E' paradisiaco e non ci si sente in colpa....neanche un po!!!!

venerdì 8 novembre 2013

Miseria e nobiltà.



E' facile pensare che i buoni piatti di pesce debbano necessariamente essere preparati con materie prime di valore inestimabile.
Certo,crostacei e pesci pregiati non li disdegna nessuno,tanto meno io,ma si possono ottenere risultati soddisfacenti con un po di fantasia e qualche minuto in più in cucina.
Mentre preparavo questo Cestino di platessa e scarola con rosti di patate mi sono venuti in mente i protagonisti del film "Miseria e nobiltà" che ballano sulla tavola apparecchiata.
Come loro oggi a pranzo ballerò di felicità perché questi cestini sono veramente ottimi e mi sono costati quasi niente.
Scarola,patate e filetti di platessa.Per la modica cifra di 1,50 euro a persona! 
Ingredienti poveri  che insieme fanno un secondo di rappresentanza!!!
E visto che ho iniziato da qualche giorno a parlare di piatti natalizi....se vi piace l'idea potete servirlo per la cena di vigilia.



Gli ingredienti per 4 persone sono:


  • 5 filetti di platessa (i miei erano piccoli)
  • 200g di scarola lessata e ben sgocciolata
  • 2 patate grandi o 4 piccole
  • olio evo
  • sale 
  • pepe
  • 1 spicchio di aglio
Ungete degli stampini da creme caramel e foderateli con i filetti di pesce. Aiutatevi tagliandoli a strisce e ricordatevi di metterne un pezzetto anche sul fondo.
Riempiteli con la scarola che avrete ripassato in padella con olio e aglio (non lo fate scurire troppo altrimenti il sapore delicato del pesce se ne va a benedire!!!) e a cui avrete aggiunto i ritagli di pesce a fine cottura.
Cospargeteli con un filo di olio ed infornate per 15 minuti a 180° (ventilato)

Per il rosti invece grattugiate le patate (tipo julenne). Conditele con sale e pepe.
Dividetelo in 4 parti e in un padellino ,in cui avrete fatto riscaldare un cucchiaio di olio, friggetele a mo di frittatina una parte alla volta. Schiacciatele all'inizio in modo che si formi questa crespella di patate sottile e croccante.Giratele quando i bordi iniziano a scurire.Quando saranno dorati da ambo i lati toglieteli dalla padella e impiattate con i cestini a vostra discrezione e buon appetito!

                                                                               Che faccio? DESISTO?


mercoledì 6 novembre 2013

Aspettando Giovedì.


E' arrivato il primo baccalà di stagione.
Ho la mente proiettata alle tavolate natalizie e questo pesciotto non può mancare alla vigilia.
In umido o fritto,con la polenta o nel sugo per la pasta e in tutti i modi che la nostra gola riesce a inventare.
Il marito quando l'ha visto ha esultato e ha detto "lo fai coi ceci??"
Gli ho detto si, ma non ero convinta.
Troppe proteine insieme e la digestione se ne va a benedire!
Però devo dargli il merito della ricetta visto che i ceci in questa preparazione ci sono.
Effettivamente anche il fritto non è propio light,ma le quantità non sono da pietanza,la gola è soddisfatta ed il fegato ringrazia.
Questi bocconcini dorati non sono altro che 
Baccalà fritto in pastella di ceci ed erba cipollina.
Un ottimo antipasto, un aperitivo gustoso o ,con verdure pastellate, immancabile nel fritto di vigilia.
Che dire...provatele.





Per 4 persone:

  • 400g di baccalà ammollato
  • 3 cucchiai di farina di ceci
  • 1 cucchiaio di farina 00
  • 1 cucchiaino di erba cipollina
  • acqua q.b.
  • pepe 
  • sale
  • oli per friggere (io uso sempre e comunque l'olio evo)
In un recipiente mischiare le farine e le spezie, salate moderatamente e aggiungete l'acqua fredda fino a formare una crema. Fatela riposare una decina di minuti in frigo.
Nel frattempo tagliate il baccalà a strisce regolari (formate dei bastoncini);tuffateli nella pastella (con un cucchiai,in modo che la pastella avvolga bene i tocchi di pesce) e friggeteli in abbondante olio bollente.
Serviteli caldissimi.
                                                                                   Buon appetito